Arsene Wenger ha rilasciato un’intervista a Le Parisien dove ha affrontato il tema dei colpi di testa nel calcio. Una questione che, secondo lo storico allenatore dell’Arsenal ed attuale consigliere Fifa per lo sviluppo del calcio mondiale, si sta già affrontando ai vertici del calcio: “Alla Fifa siamo molto vigili sul colpo di testa e i microtraumi che può provocare. C’è ancora molta poca conoscenza su eventuali danni cerebrali. Mi dico anche che io stesso avrei potuto provocarne, più in allenamento che in partita. Mi preoccupo quando ripenso a tutti gli esercizi che ho fatto fare sui colpi di testa ai miei giocatori”, spiega.
Quali sono quindi i possibili accorgimenti da adottare? “Mi sembra pertinente si possano ormai prendere delle misure adeguate. Bisogna limitare progressivamente il tempo dedicato ai colpi di testa in allenamento e vietarli per i giovani. Per gli adulti, non ho le idee definitive, ma dobbiamo essere vigili alle conseguenze. Bisogna riflettere su regole chiare al riguardo. Sono convinto che i club sarebbero d’accordo, perché gli allenatori sono persone responsabili e al corrente dei rischi. Nel calcio si guadagnano molti soldi e a fine carriera si ha pure voglia di approfittarne”, conclude Wenger.