“Non faccio previsioni se non quelle di auspicare, ma sono pressoché certo, che il confronto di domani aiuterà a comprendere meglio le ragioni che hanno portato comunque a immaginare questa nuova frontiera e anche da parte mia ad ascoltare le posizioni. Sono convinto che troveremo comunque un equilibrio. Il tema non è se farlo, ma come farlo, per quanto mi riguarda”. Così il ministro dello sport, Andrea Abodi, a margine del convegno sul premierato a Roma, alla vigilia dell’incontro di domani con Coni, Figc e Lega A, Fip e Lega A basket dopo aver espresso la volontà di instaurare un’agenzia governativa per il controllo e la verifica dei conti delle società professionistiche.
“Tornare indietro? A parte che finché non si arriva in Consiglio dei Ministri c’è sempre tempo per tornare indietro, io non mi innamoro peraltro degli strumenti ma mi innamoro dell’obiettivo da perseguire che è quello della reputazione, della credibilità di un sistema e anche della terzietà. Nel rispetto dell’autonomia. Per me l’autonomia è un fattore sacro”, ha aggiunto.
“L’ipotesi era una bozza che è stata diciamo divulgata impropriamente e tempestivamente come un definitivo mettendoci un po’ tutti in imbarazzo. Io per mia stessa natura non sono per le decisioni unilaterali. Ho sempre dimostrato una capacità o comunque una disponibilità al confronto e al dialogo. E la dimostrazione, e non perché soltanto mi sia stato chiesto ma perché l’avrei fatto, sarà l’incontro di domani. Il timing in CdM? Lo si decide collegialmente. E’ chiaro che il consiglio dei ministri la prossima settimana non ci sarà”, ha concluso.