[the_ad id=”10725″]
Con gli appassionati di calcio, quando si nomina Viareggio, il carnevale passa sicuramente in secondo piano. Quello che più conta, quando si pensa alla località toscana, nel mondo del calcio, è sicuramente il “Torneo di Viareggio”, una delle manifestazioni giovanili più importanti al mondo, che nel 2018 arriverà alla sua 70esima edizione. Dal 12 al 28 marzo, quaranta squadre si daranno battaglia a Viareggio, in un torneo che nel calcio di oggi può risultare di fondamentale importanza per osservare i talenti più cristallini e da qui provare ad investire sul proprio futuro. Ovviamente, date le 24 squadre italiane ai nastri di partenza, i giocatori più osservati saranno proprio quelli che militano nei settori giovani delle società più prestigiose d’Italia, ma anche dal resto del mondo il pubblico avrà l’opportunità di vedere all’opera alcuni elementi davvero interessanti.
Cercando di non tralasciare nessuno tra i più attesi, guandando alle squadre partecipanti e ai rispettivi organici, non si può che cominciare dall’Atalanta e dall’Inter, le prime due squadre dell’attuale Campionato Primavera. A Bergamo, mentre Gasperini continua a stupire proprio grazie ad alcuni giovani, non si ferma la “fabbrica di talenti”, che va oramai avanti da più di un decennio per quanto riguarda il settore giovanile. Tra i più attesi, è il gioiellino Musa Barrow, gambiano classe 1998, autore di 20 reti nelle prime 19 giornate del Campionato Primavera. Suscita interesse anche il 17enne svedese Dejan Kulusevski, il centrocampista di grande talento che insieme a Filippo Melegoni sta attualmente facendo volare l’Atalanta. Proprio quest’ultimo, è uno dei talenti che le grandi squadre potrebbero osservare più attentamente, visto che già in estate si parlava per lui di un interessamento di diversi club, tra cui anche il Bayern Monaco. In chiave Serie A, si guarda con attenzione ad Alessandro Bastoni, già acquistato dall’Inter, ma rimasto in prestito a Bergamo. Oltre al 18enne di Casalmaggiore, sono attesi anche Alessandro Mallamo e Lorenzo Migliorelli, terzino sinistro di grande prospettiva.
Tra le favorite per la vittoria finale c’è sicuramente anche l’Inter di Stefano Vecchi, che già ha lasciato intravedere delle ottime cose nella UEFA Youth League. Autore di 8 reti e 2 assist in campionato, l’azzurro di maggiore talento sembra ad oggi essere il trequartista Nicolò Zaniolo, ma grandi speranze sono risposte nel 17enne Davide Merola. Tanta curiosità anche attorno all’argentino Facundo Colidio, arrivato proprio in estate dal Boca Juniors ed inserito nella lista dei 60 “millennials” più promettenti al mondo.
Da sempre però, quando si parla di “Viareggio Cup”, non si può non parlare delle due squadre più vincenti della sua storia, il Milan e la Juventus, entrambe a quota 9 titoli. In casa Milan la situazione sembra migliore e nonostante il prestito del giovane Plizzari, ci sono dei nomi davvero interessanti: tra questi compare il giovane classe 2000 Raoul Bellanova, ma anche Riccardo Forte, Sergio Sanchez e Tiago Dias, per un reparto offensivo che potrebbe essere tra i migliori. Dopo la finale persa dello scorso anno sulla panchina dell’Empoli, Alessandro Del Canto riproverà quest’anno, nella rincorsa al titolo, sulla panchina della Juventus. Marco Olivieri e Arnel Jakupovic sono i bianconeri più attesi, in una stagione non esattamente esaltante per la primavera juventina.
I talenti da ammirare saranno tantissimi e tra questi è impossibile non dare grande importanza ai giovani bomber su cui le squadre italiane possono contare, su tutti Gabriele Gori (Fiorentina) e la coppia granata formata da Vincenzo Millico e Karlo Butic.
Vista la presenza di così tanti talenti e le tradizione storica della Viareggio Cup, è lecito aspettarsi il successo di un’altra squadra nostrana, ma il calcio giovanile è quello meno prevedibile, soprattutto in un torneo di così breve durata, che potrebbe favorire le sorprese. I diamanti grezzi, però, non mancheranno neanche tra le squadre straniere. Tra le più competitive potrebbe sicuramente esserci il Partizan Belgrado, con quello che in Serbia già chiamano “il nuovo Ljajic”, il trequartista Armin Djerlek. Di altri, sentiremo ceramente parlare nel corso delle due settimane, che ci daranno anche la possibilità di vedere a che punto sono i settori giovanili statunitensi nel loro percorso di crescita: dall’altra parte dell’Oceano Atlantico verranno infatti due squadre di New York.