Situazione ingestibile e per certi versi clamorosa quella che si è venuta a creare nel corso del match fra Ladegbuwa e Rappresentativa di Serie D nel Torneo di Viareggio. La squadra nigeriana nel corso di tale incontro ha deciso di ritirare la squadra e poi successivamente con un comunicato ha spiegato le motivazioni così: “Abbiamo lasciato il campo per proteggere i nostri ragazzi dagli abusi razzisti subiti allo stadio e dalle continue vessazioni subite da parte degli avversari, rimasti impuniti dall’arbitro“.
Un gesto che ovviamente non è passato inosservato nè all’organizzazione del Viareggio Cup, tantomeno all’Aia, che si è sentita chiamata in causa. Associazione Italiana degli Arbitri è scesa in campo sul tema con un comunicato ufficiale: “L’Associazione Italiana Arbitri prende le distanze da alcune dichiarazioni, contenenti accuse di razzismo, rilasciate da una società nigeriana a margine della Viareggio Cup. La partita in questione ha visto l’arbitro obbligato a sospendere l’incontro dopo aver subito atteggiamenti aggressivi ed intimidatori perpetrati da parte di un calciatore espulso, che ha colpito il direttore di gara ad un braccio facendogli cadere il fischietto e graffiandolo. L’Aia quindi, come la Lega Nazionale Dilettanti ed il Cgt Viareggio, chiede il rispetto delle istituzioni sportive e respinge con forza ogni tipo di insinuazione, ricordando il proprio impegno nella lotta al razzismo. Molte le iniziative assunte negli anni, tra le quali anche l’adesione alla campagna ‘Uniti dagli stessi colori’, ideata dalla Figc, per diffondere un messaggio forte ed univoco contro ogni forma di discriminazione“.