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“Il progetto Var è giovane e non è perfetto: non cancellerà tutte le discussioni, anche perché c’è sempre una componente umana e le aspettative sono molto alte, ma sicuramente aiuta a limitare le decisioni sbagliate degli arbitri”. Questo il messaggio trasmesso dal capo degli arbitri Uefa Roberto Rosetti nel “Var media breafing” organizzato a Roma a margine del 43° congresso ordinario Uefa. “Gli arbitri sono felici e il nostro obiettivo è aiutarli, dar loro un supporto per ridurre gli errori – ha sottolineato Rosetti – Dobbiamo lavorare molto e migliorare, studio e pratica sono fondamentali. Vogliamo inoltre che il progetto sia chiaro e trasparente, per questo siamo qui per spiegarlo”.
MANIFESTAZIONI IN CUI SI USERA’ VAR – La Uefa adotterà la Var a partire dagli ottavi di finale di Champions e impiegherà la tecnologia anche per la finale di Europa League, per la finale della Supercoppa europea, per le fasi finali della Nations League e degli Europei under 21. “Secondo il protocollo, la tecnologia può intervenire quando ci sono errori chiari ed evidenti o episodi importanti sfuggiti ai direttori di gara – ha rimarcato Rosetti – Questo era il concetto originario del progetto e a questo dobbiamo tornare: la Var non deve sostituirsi all’arbitro, non vogliamo distruggere lo spirito del gioco né intervenire troppe volte a interromperlo, ma dobbiamo farlo soltanto quando ci sono immagini certe. La Var interviene per i fatti chiari e, quando l’arbitro viene chiamato alla review in campo, la decisione finale deve essere sempre sua”.
FUORIGIOCO – “Per quanto riguarda il fuorigioco, utilizzeremo la tecnologia 3D già adoperata per il Mondiale di Russia 2018, con cinque camere a disposizione e un software molto avanzato in grado di tracciare le linee in modo automatico. Per quanto riguarda l’aspetto regolamentare, ricordo che la linea del fuorigioco viene tracciata nel momento del primo contatto di chi calcia con il pallone”.
UNIFORMITA’ E REGOLAMENTO – Il responsabile dei fischietti Uefa ha rimarcato alcuni obiettivi del progetto: “L’uniformità assoluta non esiste, ma vogliamo far sì che i direttori di gara utilizzino la tecnologia in modo coerente. A livello pratico, quando sarà possibile formeremo team arbitrali dello stesso paese per ogni gara, mentre quando non sarà possibile affiancheremo Var esperti nell’utilizzo della tecnologia, arbitri che hanno già esperienza nel proprio campionato, ai direttori di gara”. Rosetti ha poi spiegato alcuni aspetti regolamentari: “Ogni giocatore che chiederà l’intervento della Var sarà ammonito, proprio come i calciatori che richiedono il cartellino per l’avversario. Stesso capiterà anche quando i giocatori si avvicineranno all’arbitro e interferiranno durante una review sul campo“.
TEMPI VAR – “In media sono 35 secondi per la Var, 68 secondi quando c’è una review sul campo. Tempi molto limitati rispetto agli altri ‘momenti persi’ (quasi nove minuti per le punizioni, sette per i falli laterali, sei minuti per i gol, quattro per i corner e tre per le sostituzioni, ndr). Per noi la precisione è più importante della rapidità della decisione Var, ma vogliamo ridurre ancora i tempi di intervento”, ha aggiunto Rosetti.
RIGORI – Rosetti ha inoltre spiegato che la Var potrà intervenire per controllare la corretta esecuzione dei calci di rigore: in pratica chi segnerà su ribattuta ma sarà entrato in area anche solamente 5 centesimi prima della battuta del calcio di rigore, il gol verrà annullato con la Var.