Calcio

Van Basten si racconta: “Ibra mi provocò. Amavo Milano, ma non Sacchi. Tra di noi non c’era feeling”

Marco Van Basten - Foto Paul Blank CC-BY-2.5

Marco Van Basten, ex leggenda rossonera, in un’intervista a 7, inserto del Corriere della Sera, ha rivelato un retroscena avvenuto molti anni fa tra lui e Zlatan Ibrahimovic: “Tornai all’Ajax da allenatore e un ragazzo mi provocò. Sei van Basten, mi disse passandomi la palla, fammi vedere cosa sai fare. Ma io ormai non potevo più muovere la caviglia. Chi era? Sono sicuro che lo conoscete. Si chiamava Zlatan, di cognome Ibrahimovic“. L’ex attaccante olandese racconta anche del rapporto conflittuale con Arrigo Sacchi, suo allenatore ai tempi del Milan: “Non c’è mai stato feeling personale tra me e lui. Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo”.

Se da un parte, pensando al passato, storce la bocca per le divergenze con Sacchi, dall’altra non riesce a nascondere l’amore che provava e continua a provare per il club rossonero, nel quale ha dovuto smettere a soli 31 anni dopo un lungo calvario e diverse operazioni alla caviglia: “A Milano mi sentivo come se fossi parte della famiglia. Insieme abbiamo vissuto una vita intera. Mi avete visto nascere, come giocatore e come uomo. Mi avete visto crescere. E purtroppo avete visto la mia fine. Ero convinto che sarei durato per sempre, dicevo ai miei compagni che avrei smesso a 38 anni. All’inizio non capivo. Ero troppo concentrato sul mio stare male. Mi chiedevo perché quella sofferenza dovesse toccare proprio a me. Non ho mai avuto una risposta”.

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