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La morte di George Floyd, uomo afroamericano ucciso a Minneapolis, è stata importante per mettere in risalto l’importanza di combattere il razzismo nel mondo ma anche nello sport. E’ il caso della Federcalcio statunitense, la quale ha eliminato la norma che imponeva che si dovesse restare in piedi durante l’inno nazionale, permettendo ai calciatori e alle calciatrici di inginocchiarsi ai fini di manifestare il proprio sostegno alla causa “Black Lives Matter”. Una scelta maturata anche in seguito al gesto di Megan Rapinoe, che seguendo le orme di Colin Kaepernick si era inginocchiata in segno di protesta. Di seguito il messaggio della Federazione:
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“Questa norma era sbagliata, perché non teneva conto del messaggio Black Lives Matter, che noi sosteniamo pienamente. Chiediamo scusa ai nostri atleti di colore, ma anche ai tifosi e a tutti coloro che combattono il razzismo per il nostro comportamento. Non abbiamo utilizzato la nostra piattaforma come dovuto, ma d’ora in poi ci impegneremo per fare il possibile. Siamo pronti a schierarci al fianco dei nostri giocatori e a sostenerli in ogni loro gesto per combattere qualsiasi tipo di discriminazione. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo distinguerci in futuro“.
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