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“Neanche la Seconda Guerra Mondiale ha fermato completamente il calcio, a differenza della crisi del Covid-19. Da un punto di vista professionale, c’è stata molta pressione e molto lavoro, ma sono felice e sollevato che il calcio stia tornando in tutta Europa”. Così il presidente della Uefa Aleksander Ceferin nel commentare il ritorno graduale del calcio in tutta Europa che avrà il suo culmine nella ripresa di Champions ed Europa League ad agosto.
Per il momento, fino al termine della stagione, non si vedrà il pubblico nelle competizioni europee: “Ci ho creduto fin dal primo momento. Bisogna essere sempre ottimisti. Bisogna avere un piano pronto in caso di eventi straordinari come questa crisi. Al momento abbiamo programmato di giocare tutte le restanti partite senza pubblico fino a nuovo avviso. Non vogliamo correre alcun rischio. Sono sicuro che sarà una bella sensazione. Penso come tutti che sarebbe ancora più bello assistere a una partita con i tifosi sugli spalti. Ma sono una persona ottimista, e la mia grande speranza mi dice che gli spettatori potranno tornare a riempire gli stadi il prima possibile”.
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Il cinquantaduenne sloveno viene chiamato nel corso dell’intervista al magazine della Uefa a confessare se ritiene che tutte le scelte intraprese negli ultimi mesi siano state quelle corrette: “Se la Uefa ha preso le decisioni giuste al momento giusto in questi mesi? Noi come organo di governo abbiamo dovuto occuparci di tutto il calcio, non solo delle competizioni Uefa. Di conseguenza, abbiamo cercato di fare da guida in Europa, e credo che ci siamo riusciti con successo. Penso che la decisione di rimandare Euro 2020 al prossimo anno sia stato un momento decisivo, perché è stata presa in una fase abbastanza precoce. Tutti hanno capito che l’abbiamo fatto per aiutare gli altri protagonisti del calcio e, ancora una volta, devo sottolineare lo spirito di totale unità e solidarietà che si stava delineando”.
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