“Vorrei andare a combattere per la mia Ucraina, ma non so sparare”. Lo dice Vasyl Kravets, giocatore dello Sporting Gijón, uno dei tanti calciatori che stanno prendendo posizione sull’invasione russa. Il difensore spiega: “Stanno uccidendo persone, civili, negli ospedali... – dice a Diario As – è tutta colpa di Putin, non voglio dire che è colpa della Russia, ma di Putin. Siamo un Paese che vuole vivere in pace. Non vogliamo attaccare nessuno, vogliamo vivere bene e con tranquillità”. E ancora: “Dico la verità: vorrei andare in guerra e aiutare il mio popolo. Ma non posso aiutare perché non so sparare, come muovermi, come ricaricare una pistola… ma la verità è che voglio aiutare. Se potessi andrei al confine per difendere il mio territorio. Quasi tutti i nostri aeroporti sono bloccati. Se il mio Paese ha bisogno di tutti per difendere il nostro Paese, parto. Parlerò con lo Sporting e parto”.
Kravets ha la famiglia in Ucraina: “Chiamo e gli dico di stare su e loro dicono ‘grazie’ ma non posso fare altro. E dopo 30 minuti… chiamo di nuovo. Non dormo. Mia madre mi chiama, sente degli spari… Mi sto allenando ma penso solo al mio Paese, alla mia famiglia… Mia moglie piange 8 o 10 volte al giorno, è incredibile. sono spaventati a morte. Qualche Paese deve entrare in Ucraina con le sue armi. Siamo forti ma abbiamo bisogno di aiuto. Non vogliamo morire e non vogliamo uccidere”.