“Fare il presidente dell’Aia mi ha dato grandissimo onore e soddisfazione ma oggi non vedo prospettiva senza una vera autonomia. Non voglio andare fuori dalla federazione, questo è un progetto interno e sostenibile“. Ha parlato così Alfredo Trentalange presentando il suo programma per la candidatura alla presidenza dell’Aia, presso l’Università E-campus a Roma. L’ex direttore di gara ha poi aggiunto: “Già da domani inizierà questo giro di incontri con presidenti e i delegati che ci porterà a vedere tutte le persone coinvolte in questa avventura“.
Trentalange ha poi aggiunto: “Quando ci siamo trovati a dirigere l’Aia nella stagione 2021/22 ci è venuto in mente il sogno di rendere l’Aia più autonoma, vivibile, vera e che ci permettesse di trovare delle risorse da riversare sulla base e poi a salire. Abbiamo pensato che da soli non ce la potevamo fare, la Federazione poteva darci una grossa mano e ce l’ha data, ma ci siamo chiesti dove possiamo andare a trovare le risorse. Si pensa che sia la Serie A a fare la differenza, ma pochi sanno che l’Aia è fatta da un movimento di persone che si incontrano, vivono e crescono con delle esperienze. Un mondo fatto di socialità e impegno e non ci sono solo gli arbitri di Serie A“. L’ex presidente e arbitro ha infine concluso: “Oggi non abbiamo più il 2% in Consiglio federale, la riforma dello statuto parla di una autonomia gestionale e tecnica. Quello che oggi interessa è capire se ci sono le possibilità di arrivare a questa autonomia. Abbiamo scoperto la società Arpalis ci può dare garanzie per far crescere questo movimento“.