Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per Luca Lucci, già arrestato nell’inchiesta ultras sulle curve di San Siro. In questo caso l’indagine della Dda è in merito ad un’associazione – vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro – che avrebbe “importato e distribuito oltre 2 tonnellate di stupefacenti” tra la Lombardia e la Calabria. Si aggrava dunque la posizione del capo ultras del Milan. A riportarlo è l’Ansa.
Sono 20 le persone – di cui 15 in carcere (tra cui Lucci) e 5 ai domiciliari – verso le quali è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, accusate “di appartenere a un’associazione dedita al traffico di stupefacenti, articolata in cellule”, i cui “appartenenti, pur con compiti differenti, avevano l’obiettivo di procurare ingenti quantitativi di stupefacenti da rivedere all’interno della città di Milano”, soprattutto cocaina.
C’è anche Roberta Grassi, presunta contabile della curva Sud rossonera, tra le persone arrestate oggi nell’inchiesta della Dda di Milano e della Gdf di Pavia su un maxi traffico di droga. Da quanto si evince dall’ordinanza del gip Luigi Iannelli, nell’inchiesta del pm Gianluca Prisco, a Grassi è stata applicata un’ordinanza di arresti domiciliari per favoreggiamento personale nei confronti di Lucci. Grassi nell’inchiesta sulle curve non era stata arrestata, ma soltanto perquisita.
Grassi avrebbe movimentato “denaro contante” per conto di Lucci “per ben 2.732.210” euro solo tra il 10 settembre 2020 e il “3 marzo 2021”, ossia in meno di sei mesi, si legge nell’ordinanza. Sarebbe stata Grassi, come si legge, a mettersi sempre “a disposizione” di Lucci per “l’occultamento delle somme di denaro contante” ricavate dall’attività di spaccio.