Torino e Lazio scendono in campo senza obiettivi, per entrambe il campionato è buono soltanto per programmare il futuro: immediato per la Lazio visto che giovedì c’è l’Europa League con lo Sparta Praga, per i granata più lontano. I biancocelesti si schierano con un inedito Felipe Anderson dietro le due punte Klose e Djordjevic, ma le vecchie, cattive, abitudini sono sempre lì. “Prima o poi tutti hanno il loro quarto d’ora di celebrità” diceva Andy Warhol. E la Lazio sembra aver preso alla lettera l’adagio dell’eclettico artista. Bastano 12 minuti a Belotti per prendersi il palcoscenico, ennesimo gol subito dalla nei primi 15 giri di lancette: difesa addormentata, l’attaccante del Torino è il più lesto a ribadire dopo la respinta di Marchetti. I biancocelesti faticano a macinare gioco, la reazione è affidata a Felipe Anderson, ma il suo sinistro finisce largo. La condanna per la squadra di Pioli potrebbe arrivare già nel primo tempo, Immobile è clemente e grazia Marchetti dal dischetto, tirando altissimo. Lo scampato pericolo non sveglia la Lazio, Pioli ci prova con i cambi: fuori Lulic e Cataldi, dentro Braafheid e Milinkovic-Savic. Un messaggio chiaro ai suoi uomini, il tecnico laziale non è soddisfatto e non fa nulla per nasconderlo.
Nessun cambio per Ventura, il tecnico laziale lo imita, che ne aveva già fatti due alla fine del primo tempo. Nulla cosmico per 20 minuti, poi i biancocelesti decidono che è ora di svegliarsi e in 3 minuti collezionano altrettante occasioni da gol. Al 66° è Milinkovic-Savic a testare i riflessi di Padelli, dopo un minuto Parolo, invece, il portiere granata lo batterebbe anche, ma c’è il montante a fermare la corsa della sfera. C’è spazio anche per la punzione di Biglia, Padelli ancora una volta è presente. Il gol, però, è nell’aria, lo capisce Pioli che inserisce Keita. L’attaccante spagnolo ci mette 4 minuti a lasciare il segno: come a Verona si conquista il calcio di rigore decisivo, come a Verona Biglia lo segna pareggiando il conto. Immobile si divora il gol del nuovo vantaggio granata, sembra tutto già scritto. Ma il calcio non è un film e i tentativi laziali si fermano sul muro eretto dal Torino: niente lieto fine, nessuna rimonta da raccontare. Lazio che subisce gol ancora una volta nel primo quarto d’ora, Torino che vede gonfiarsi la propria rete nell’ultima mezz’ora: a leggere le statistiche un risultato già scritto.