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Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, ospite della trasmissione ‘Radio 2 Social Club’, ha parlato di come potrebbe essere gestita l’eventuale ripresa del calcio italiano: “Viviamo in una società dove l’informazione calcistica deve vivere giorno dopo giorno e quindi si devono riempire le pagine parlando della speranza di tornare in campo. Ora tutti si limitano a dire che non si riprenderà prima di una certa data, anche perché il calcio è a valle di tante attività che dovranno riprendere il prima possibile. Decidere a tavolino è rischioso per i potenziali ricorsi. L’obiettivo è quello di finire i campionati in campo, è il modo migliore per tutte le categorie. Il rischio reale però è quello di dover chiudere qui ma bisognerà fare i conti con le serie minori, con società che rischiano di non iscriversi ai prossimi campionati e giocatori che rischiano il posto di lavoro”.
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L’ex centrocampista, ai tempi della Roma, decise di ridursi lo stipendio, un tema molto caldo in questi giorni: “La prospettiva di allora è simile a quella attuale, ovvero quella di non tornare a giocare. Ho fatto un investimento riuscendo anche a tornare a giocare, dunque vincendo la mia sfida. Ho vissuto questi giorni in modo particolare perché ho un amico che dalla sua finestra vede l’ospedale di Wuhan. Lì hanno ancora diversi mesi prima di uscirne”.
Tommasi si sofferma anche su dolci ricordi del passato, rivelando quale sia stata la partita più bella che ha disputato: “Parto facendo una premessa: uno dei più bei regali che ho fatto alla Roma è stato quello di permettere a Totti di giocare fino a 40 anni. Per 10 anni ho corso anche per lui. La gara che mi ricordo di più è quella in cui ho segnato dopo un minuto dal rientro dell’infortunio. Non ero abituato al gol e sono stati i due minuti più emozionanti della mia carriera”.
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