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“La verità è che l’Eca ha gradualmente orchestrato un colpo di stato silenzioso all’interno della struttura di governance del calcio europeo. Questo lento colpo di stato è progettato per potenziare i club più grandi del continente, consentendo loro di esercitare un maggiore controllo sullo sport”. Il Presidente della Liga Javier Tebas sulle colonne del Guardian parla in maniera abbastanza diretta nei confronti dell’ormai famosa assocazione una volta guidata da Andrea Agnelli e che nelle scorse settimane sulle stesse pagine del Guardian aveva parlato tramite le parole del CEO Charlie Marshall. Per Tebas “è imperativo mettere le cose in chiaro e far luce sulla vera natura delle azioni dell’Eca e sulle distorsioni che ha causato all’interno del panorama calcistico. La manna finanziaria delle competizioni europee ha portato a significative distorsioni all’interno dei loro campionati nazionali”.
Tebas denuncia “il deficit democratico all’interno dell’Eca, un punto cruciale su cui Marshall opportunamente sorvola. Dei 330 club aventi diritto di voto, solo 140 possiedono pieno diritto di voto, mentre i restanti 190 hanno un potere di voto significativamente limitato. Questa disparità nei diritti di voto mette in mostra la natura antidemocratica dell’Eca, in cui una minoranza di club detiene una quantità sproporzionata di influenza e potere decisionale“.
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