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“Sono stato chiamato in aprile da alcuni consiglieri e da società importanti, poiché l’ex presidente purtroppo era malato. Ho accettato di candidarmi con spirito di servizio, sono 46 anni che faccio calcio tra i dilettanti“. Lo ha detto Carlo Tavecchio in un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato della sua elezione come nuovo presidente del Comitato regionale lombardo della Lega dilettanti. “Oggi non ho interessi di candidatura nazionale – ha proseguito l’ex presidente della Figc -. Io sono tornato perché sulla legge del ministro Spadafora, che prevede l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani e introduce provvedimenti fiscali nel nostro mondo, la Lega nazionale dilettanti è stata di un’assenza totale. La federazione si sta comportando in modo coerente. Tante società hanno pagato iscrizioni e spese arbitrali per campionati non giocati: aspettiamo i ristori”.
Tavecchio è anche tornato sui suoi anni di gestione e sui risultati della Nazionale: “Abbiamo preso un gol dalla Svezia su autorete e io sono andato a casa. Va bene, ma ho lasciato una grossa liquidità in federazione e si sono dimenticati che in Italia sono stato io a portare il protocollo Var e che con me le squadre italiane in Champions sono salite a quattro. Ventura sarebbe dovuto arrivare con Marcello Lippi d.t., ma il piano saltò per il conflitto di interessi con il figlio procuratore. Ventura è stato sfortunato. L’errore è stato perdere Conte. Io avevo fatto di tutto per trattenere Antonio, avevo coinvolto lo sponsor, la Puma, ma lui aveva un’offerta impareggiabile dal Chelsea”.
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