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“In questo momento tutte le Asl stanno applicando sostanzialmente le misure previste che identificano in maniera diversa i casi, dai contatti di caso. I casi sono quei giocatori che sono positivi all’esame diagnostico e che devono andare in isolamento. Poi si identificano i contatti di caso che sono le persone che devono mantenere la quarantena“. Così il direttore della Asl Roma 1, Angelo Tanese, ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone su Gr Parlamento’ in merito al blocco di alcune Asl sulle partenze dei nazionali. “Il fatto che ci sia un protocollo Figc ha aiutato le società a gestire, attraverso la logica della bolla, delle misure che riducono il rischio di contagio, ma il problema è dove il contagio è accertato, attraverso un laboratorio, le misure devono essere quelle previste dalle indicazioni con il ministero della Salute – ha aggiunto Tanese -. Nei confronti dei giocatori o del personale che è positivo la misura dell’isolamento è una misura che prevede un comportamento ben preciso, non è tanto la Asl che blocca. La Asl, notificando questa comunicazione, chiede alla società responsabilmente di adottare le misure che sono previste. Noi abbiamo sempre adottato questa linea per quanto ci riguarda“. “Tutti i datori di lavoro si confrontano con questo problema – la chiosa –, se si tratta di una squadra di calcio ha un impatto inevitabile sulle partite, ma questo è il momento che stiamo vivendo“.
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