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“Superlega idea rozza che va contro i tifosi“. Ci va giù duro Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera dedicato alla proposta di istituire una Superlega che “ha fatto diventare Andrea Agnelli uno dei personaggi meno popolari del calcio europeo”. Poi ancora: “Appena venerdì scorso ha ricevuto le lettere di 17 associazioni internazionali di tifosi che lo invitavano a non andare avanti – si legge – L’Equipe lo ha messo da tempo al centro di una campagna anche troppo cattiva. Agnelli ha il diritto di fare quello che vuole per cercare di incassare sempre più soldi e portare più avanti la sua azienda, ma deve fare attenzione a qualche particolare che per adesso nel calcio è rimasto silenzioso. Il tifoso, che ormai è vera, vasta, classe media, è un cliente dei club e un consumatore di prodotti sul mercato. (…) Perez è un costruttore, Singer un finanziere, Zhang ha un mercato lontano. La Juve no, rappresenta una multinazionale che vende auto in Europa e in Italia. Risponde al gradimento della propria clientela. Ribaltare il calcio e le sue tradizioni per un puro scopo personale danneggiando decine e decine di grandi piazze nel continente, avere milioni di persone contro in ogni parte d’Europa, non è un’operazione di marketing consigliabile. (…)“. E infine: “Per il resto il disegno è rozzo ma convincente: gestire in pochi la ricchezza di molti. Non una grande idea, non una novità almeno, è stata tentata molte volte in passato da regimi autarchici perché prepotente, quindi forte, avida. Che nell’euforia dimentica un altro particolare: quale sarebbe il piazzamento della Juve in questo super campionato? La storia dice tra il 6° e il 9° posto”,
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