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“La società esiste ed esistono i soci che formano la Superlega. Quello che abbiamo fatto è stato darci qualche settimana per riflettere davanti alla virulenza con cui alcune persone che non vogliono perdere i propri privilegi hanno manipolato il progetto”. Florentino Perez non molla l’ossa e all’interno di una lunga intervista concessa ad AS continua a portare avanti l’idea del progetto della Superlega.Â
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“Avremmo voluto discuterne i dettagli con la Uefa ma non ci hanno dato nemmeno il tempo di farlo. E nonostante le misure precauzionali stabilite dalla giustizia – ha aggiunto riferendosi al provvedimento ottenuto dal tribunale di Madrid – il presidente della Uefa ha insistito con le minacce. Sono atti che vanno contro la libera concorrenza nell’Unione Europea”. Perez sottolinea che “è stato tutto manipolato. Non è un progetto escludente né contro i campionati nazionali. Il progetto Superlega è il migliore possibile ed è stato fatto per aiutare il calcio a uscire dalla crisi. Il calcio è gravemente ferito e nemmeno la riforma della Champions rappresenta una soluzione, sia perché non è meglio di quello che c’è adesso, sia perché non possiamo aspettare il 2024″.
Da una parte il patron dei blancos fa mea culpa per alcuni suoi atteggiamenti (“sicuramente abbiamo sbagliato qualcosa ma torneremo a confrontarci”) ma dall’altra è convinto della necessità di dover cambiare qualcosa: “Tre mesi di pandemia nella scorsa stagione sono costati ai 12 club della Superlega 650 milioni di euro e quest’anno le perdite si aggireranno fra i 2 e i 2 miliardi e mezzo. O facciamo qualcosa o falliranno molti club”. E quel qualcosa è la Superlega perché “se ci sono partite più interessanti e più competitive entreranno più soldi nel calcio, e saranno per tutti perché anche i campionati nazionali avranno un valore maggiore. E poi ci sarebbero quantità importanti destinate alla solidarietà , che è un pilastro molto importante del progetto”.
Perez smentisce poi che JP Morgan e gli altri club si siano tirati fuori: “(JP Morgan) si è data un periodo di riflessione come i 12 club. Non sto a spiegare cosa è un contratto vincolante ma i club non possono uscire. Alcuni, a causa delle pressione, hanno dovuto dire che lasciano. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto. Perché la riforma che ha presentato la Uefa non è una buona soluzione e voglio vedere quante squadre resisteranno da qui al 2024”.Â
Non di certo parole al miele, poi, nei confronti di Ceferin: “Ha detto che bisogna dare più libertà negli investimenti e proteggere le persone che sostengono economicamente i club con la loro passione per il calcio e il loro amore verso le comunità locali… Ma vorrei sapere come il Real Madrid, un club fatto da soci, possa competere a parità di condizioni con un club-Stato che può immettere denaro senza limiti”. Sul futuro dei club senza Superlega o una riforma diversa della Champions ha poi concluso: “Resisteranno molto poco, saranno costretti a vendere i migliori giocatori e ci sarà sempre meno interesse. Servono competizioni più intense e competitive e non possiamo aspettare il 2024. O poniamo rimedio prima o siamo tutti rovinati. Sopravviveranno solo i club di proprietà di uno Stato o di chi, per divertirsi, è disposto a perdere centinaia di milioni ogni stagione”.Â
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