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“Mi ha lasciato esterrefatto, quando ho visto che non era una cosa buttata lì sono intervenuto subito per dire la mia e dare una sveglia visto che in Italia non si era capita l’importanza della notizia e la drammaticità delle prospettive“. Enrico Letta, Segretario del PD, non si nasconde e a Radio Sportiva commenta così la Superlega: “Ho intenzione di continuare a dire la mia. A livello europeo si può immaginare un intervento dell’Antitrust: si crea una concentrazione contraria a tutte le principali regole europee, sviluppate su logica anti-oligopoli. Penso che anche il Governo in Italia possa fare una moral suasion“.
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“Io sono per la linea dura” ribadisce Letta, “chi fa quella scelta deve sapere che andrà in contro a delle conseguenze. Dipende anche dai tifosi e dai cittadini il non seguire questa Superlega. Nella fase di uscita dalla pandemia il calcio vince se è uno sport diffuso e non concentrato. Non dimentichiamo che tante belle avventure sono avvenute negli ultimi anni, dal Leicester, all’Atalanta e all’Ajax. La cosa peggiore di tutte è che tutto debba esaurirsi in quei pochi Paesi che fanno parte della Superlega” sottolinea il Segretario del PD.
“Non seguirei il nuovo torneo: penso che FIFA e UEFA facciano bene a usare toni forti, questo sistema distruggerebbe il calcio. Ci sono tante cose che andrebbero cambiate” aggiunge Letta, “l’idea di far entrare i fondi di investimento nella Lega è saltata e si è capito perché. Le società che sono entrate in Superlega hanno intravisto altre possibilità di guadagno. Le emozioni più belle del calcio sono quelle di provincia, che hanno tanto da dire. Anche in questa Serie A ce n’è tanto, basti guardare Spezia e Sassuolo o il Pescara di qualche anno fa“.
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