[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“È importante notare che l’arrivo del calcio europeo a questo punto di potenziale interruzione è un riflesso di una governance in cui alcuni hanno goduto di poteri sproporzionati e la maggior parte degli altri, inclusi quelli al centro del gioco – i giocatori ma anche i tifosi – sono in gran parte trascurati. Le minacce di una competizione separatista e le conseguenti concessioni per riformare le competizioni calcistiche europee hanno influenzato il processo decisionale per anni. Questa dinamica ha sostituito discussioni trasparenti e inclusive sulle opportunità di riforme della concorrenza per tutti i giocatori, tifosi, club, leghe e federazioni”. Inizia così un comunicato ufficiale della FIFPro, l’associazione dei calciatori a livello mondiale, in cui si spara a zero contro i club che hanno voluto creare una Superlega ma anche contro l’Uefa che ha ribadito come i giocatori delle dodici squadre fondatrici e ribelli non potranno più giocare con le Nazionali: “I giocatori continuano a essere utilizzati come risorse e leva in queste negoziazioni. Questo è inaccettabile per FIFPRO, le nostre 64 federazioni nazionali di giocatori e i 60.000 giocatori che rappresentiamo. Ci opporremo con forza alle misure di entrambe le parti che ostacolerebbero i diritti dei giocatori, come l’esclusione dalle loro squadre nazionali”.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]