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“Che ci sia da cambiare nel calcio è evidente, non può continuare così, c’è il rischio di fare default per le grandi squadre. Quando i tifosi vogliono i vari Messi o Ronaldo per lo spettacolo bisogna pagarli”. Così Flavio Briatore, intervenuto a “La politica nel Pallone” su Gr Parlamento, commenta il progetto della Superlega. “L’approccio è stato sbagliato”, spiega ancora, “dovevano mandare avanti un gruppo di consulenti e la banca disposta a mettere premi molto importanti, ma dare anche la possibilità a tutte le squadre di partecipare a Champions ed Europa League”. In sostanza, la Superlega “è stata gestita male, il fatto di avere 12 squadre, senza retrocessioni e meritocrazia non è più sport”.
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Briatore poi prosegue spiegando come si sarebbe dovuto gestire il progetto: “È giusto che l’attore che porta queste cifre sia ricompensato in modo diverso e non come 10 anni fa. A quel punto ci sarebbe stata una strategia diversa con le squadre che avrebbero potuto accettare di partecipare o meno alla nuova coppa. La soluzione giusta è non dimenticare che Juve, Inter e Milan rappresentano le squadre che vanno in Champions e che assieme all’Europa League rappresenta il 70% dei soldi che prendono poi tutti”, continua Briatore. Che poi conclude: “Ci sono tante cose che vanno cambiate. Il calcio a questo punto è da riformare, non puoi pensare solo a campionati dove le grandi squadre non hanno più possibilità di esistere perché si rischia il default”.
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