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“Ci stiamo coordinando con tutti i colleghi europei per assumere una posizione che non valuti la sentenza, ma che diventi per quanto ci riguarda una chiave interpretativa e politica degli effetti della sentenza sull’organizzazione, conoscendo i principi cardine per noi che sono accessibilità alle competizioni e tutela del modello sportivo europeo”. Parla così il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, commentando l’incontro di ieri a Bruxelles tra i vari ministeri dello sport dove all’ordine del giorno era presente anche il tema Superlega dopo la sentenza del mese scorso da parte della Corte Europea. “Come sapete ieri erano presenti le strutture tecniche, non i ministri. Usciremo nel pomeriggio con una breve nota di aggiornamento comune”, ha dichiarato ai giornalisti presenti.
Abodi è poi tornato anche sugli incidenti di ieri in occasione del derby: “Il pensiero è quello di sempre, nonostante le nostre assunzioni di responsabilità, ci sono ancora cose di questo genere. Non sono tifosi questi. Servono immediatezza negli interventi e continuità nel processo di alfabetizzazione culturale che non possiamo trascurare”. “E’ sconcertante che per motivi sportivi ci si confronti in questo modo, quando lo sport dovrebbe essere un confronto di passione che si manifesta in modo civile – ha aggiunto – Lo dobbiamo ai ragazzi e ragazze e a chi mi auguro possano voler entrare ancora in uno stadio”. Poi ha concluso: “Chi non interpreta spirito dello sport non è un tifoso, e se non rispetta leggi dello stato viene perseguito come giusto che sia, se non rispetta le leggi anche le società sportive devono iniziare a valutare di togliere il gradimento di presenza dagli stadi a questi soggetti”.
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