La Roma di Guidi si aggiudica la Supercoppa Italiana della Primavera con una prestazione di livello e di personalità. I giallorossi capitolini hanno condotto la partita sin dalle prime battute, impostando tutto sul possesso palla e grazie alle scorribande di Joao Costa e Mannini hanno creato ripetuti pericoli alla porta dei padroni di casa. Il primo tempo vede una Roma propositiva che porta subito Pagano vicino alla rete. Il trequartista capitolini però non inquadra la porta. Più passano i minuti più la partita diventa nervosa e fisica: la seconda parte del primo tempo è il festival del cartellino giallo che fa perdere la pulizia del gioco di entrambe le squadre.
La seconda frazione si apre con una Roma sempre più propositiva con un Mannini che sulla destra crea il panico in diverse occasioni. Sono due le chance grosse che capitano sulla testa di Misitano che non inquadra la porta da posizioni veramente invitanti. Il gol è nell’aria però: dagli sviluppi di calcio d’angolo la difesa del Lecce respinge la minaccia sui piedi di Cherubini che con uno splendido tiro a giro da fuori stampa la palla sull’incrocio dei pali. L’estremo portiere del Lecce, Lampinen-Skaug, è sfortunato con la palla, che toccando la parte della schiena del portiere si insacca in rete. Il Lecce non demorde dello svantaggio e si getta a capofitto per cercare il gol del pareggio. E’ due volte decisivo Marin: prima su Kodor l’estremo difensore respinge da pochi passi e poi sugli sviluppi di un calcio piazzato è bravissimo a togliere dalla porta la zuccata di Minerva. Dopo cinque minuti di recupero si chiude il match che porta, dunque, al trionfo della Roma.