Calcio

Spezia, primo processo su calciatori nigeriani: due ex dirigenti in aula

NO FOTO - tribunale

Conclusa questa mattina la prima udienza del processo su quattro persone imputate, tra cui due ex dirigenti dello Spezia Calcio, accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tra il 2013 e il 2017, di 13 minorenni nigeriani in Italia, successivamente alcuni diventati calciatori professionisti. Davanti al collegio, presieduto da Diana Brusacà, sono state deposte delle dichiarazioni di Girolamo Ascione, gia’ a capo della Squadra Mobile della Questura della Spezia e del sovrintendente Luigi Carofiglio, colore che hanno ricostruito l’indagine. In aula anche Luigi Micheli, ex amministratore delegato della societa’ calcistica, accusato di aver difeso firmato i documenti con la richiesta di ingresso in Italia per alcuni dei giovani calciatori, e Claudio Vinazzani, ex responsabile del settore giovanile, che sarebbe stata la persona incaricata di selezionare i giovani africani da portare in Europa in base al talento sportivo.

Secondo la procura, era stato studiato un sistema per aggirare le leggi sull’immigrazione. I minorenni sarebbero stati presenti sul territorio italiano senza accompagnamento, con un visto temporaneo. Al compimento dei diciotto anni, sarebbero stati tesserati e avviati alla carriera sportiva. Tra gli atleti coinvolti, ma non indagati, i calciatori David Okereke della Cremonese e Umar Sadiq della Real Sociedad. 

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