Calcio

Spalletti sfida la Spagna a un bagno di umiltà: Italia a caccia di conferme e degli ottavi

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti, Nazionale Italia - Foto Alessio Marini/IPA Sport/IPA

La partita contro l’Albania, con i suoi lati oscuri e i segnali positivi è messa lì in un angolino, da parte, in attesa di un vero esame come quello contro la Spagna. E del resto, siamo proprio nel periodo giusto, perché mezzo milione di studenti è alle prese con quello di Maturità, e a loro si aggiungono i 26 azzurri, il ct Spalletti e lo staff tutto. Ci sono le Furie Rosse in quella che è una classica assoluta degli Europei, in scena ininterrottamente dal 2008: lì ci estromisero ai quarti di finale ai rigori, mentre nel 2012 li affrontammo prima nel girone, finì pari, poi nella finale rovinosamente persa per 4-0. Nel 2016 uno dei più bei ricordi, il secco 2-0 targato Conte, poi nel cammino trionfale del 2021 quella semifinale soffertissima risolta anche in quel caso dal dischetto, ma sorridemmo noi. Ennesimo capitolo a Gelsenkirchen, dove gli azzurri con una vittoria, partendo però da sfavoriti visto il modo in cui la selezione di De La Fuente ha liquidato all’esordio la Croazia (che però è apparsa ieri estremamente fragile), staccano il biglietto per gli ottavi e lo fanno da prima del girone, rendendo di fatto inutile la partita successiva contro i croati. In assenza di un successo, invece, dovremo andarcela a giocare contro chi è arrivato per due volte di fila sul podio ai Mondiali e che invece sta maledettamente faticando in questo avvio di Europeo: in ogni caso, avremo due risultati su tre, ma è meglio non fare calcoli.

Una grande prestazione con la Spagna è un’arma a doppio taglio. Può dare tanta autostima in vista del proseguo degli Europei, può anche però mandare su di giri un ambiente comunque conscio che la rosa azzurra non è all’altezza di altre, non ha dei fuoriclasse, ha però la forza di un gruppo e le idee di un allenatore che anche nella comunicazione sa come colpire. Spalletti ieri ha sfidato frontalmente – e simpaticamente – gli iberici, li ha chiamati a un bagno di umiltà, sottolineando come sì, la Spagna è forte e ha dimostrato di esserlo con la Croazia, ma che sarebbe un errore pensarli più forti di quello che sono. “Non siete gli unici a giocare un grande calcio, non vi sopravvalutate”, è il duello rusticano con la stampa spagnola. Dalle parole, però, bisogna passare ai fatti e potremmo vedere Cristante inserito a irrobustire la linea mediana, con Frattesi o il diffidato Pellegrini a fargli spazio, e con il possibile inserimento di Mancini per l’altro diffidato Calafiori e per una difesa più arcigna contro Morata che pare in gran forma nonostante il lieve acciacco fisico. Ma il ct ha detto che la formazione questa volta non vuole darla, e ha le sue buone ragioni. Vincere per gli ottavi, per il primo posto e per la possibilità di giocare a Colonia, la città più vicina in sostanza da Iserlohn, il quartier generale degli azzurri: è questo il compito della Nazionale, che sa però di avere il paracadute di lunedì sera qualora le cose dovessero andar male. Senza drammi se ciò dovesse accadere, senza voli pindarici in caso di vittoria: al gruppo guidato da Spalletti, e di riflesso all’ambiente, si chiede soprattutto equilibrio.

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