“Mi emozionano queste cose, perché ho sempre dedicato tutto il tempo al calcio, in qualsiasi categoria, perché li ho girati tutti gli spogliatoi, e mi emoziona avere un riconoscimento di questo livello, pensando a tutti quelli che mi hanno preceduto, e a quelli che erano seduti vicino a me stasera“. Sono queste le parole del CT azzurro Luciano Spalletti ai giornalisti a margine della cerimonia della Hall of Fame del calcio italiano svolta a Coverciano.
Fra gli oggetti donati da Spalletti al museo del calcio, anche degli scarpini da calcio: “Ho sofferto per avere quelle scarpe, ora ce l’avevo in fondo al letto, quando poi le ho messe per andare in panchina, perché nessuno sa quello che ho sofferto per averle a disposizione quelle scarpe lì, è stata lunga la storia, ho giocato su tutti i campi dei dilettanti, ho giocato negli amatori, ho visto i più brutti campi sportivi, e poi ho visto gli stadi più belli da allenatore, ho provato le stesse emozioni con dei calciatori top e con dei calciatori normalissimi, ho giocato nella squadra delle case popolari da bambino e poi sono stato preso dalla Fiorentina e ho fatto parte delle giovanili“. A chi infine gli ha domandato cosa vorrebbe lasciare in eredità al calcio italiano, Spalletti ha rivelato: “Probabilmente il racconto di quello che succederà prima di finire anche questa esperienza: il percorso, tutte quelle cose che andremo a conoscere, che vivremo insieme a tutte quelle persone che vogliono bene al calcio“.