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Mattia Grassani, l’avvocato che ha curato per il Napoli l’accordo di addio di Luciano Spalletti, ora protagonista di una querelle circa la clausola di penale per un eventuale approdo in Nazionale al posto del dimissionario Mancini, ha parlato a Radio Sportiva della vicenda: “Spalletti a oggi è assolutamente libero di collocarsi presso qualunque squadra ma per farlo deve rispettare gli impegni economici che un mese fa ha sottoscritto. Il tema è solo di natura economica non deve chiedere permessi o autorizzazioni al Napoli però se si colloca ha questo tipo di obbligazione che è liberamente assunta, assistita dai legali di fiducia e firmata davanti ad autorità dello Stato che hanno ratificato questo accordo. La situazione imprevista è che dopo poco più di un mese si sono verificate una serie di circostanze eccezionali per cui le dimissioni del ct hanno portato a un interesse della Figc su Spalletti, ma da un punto di vista di tipologia del nuovo impiego non c’è nulla di atipico: è stato previsto liberamente, e un club è equiparato a una Nazionale nella stessa obbligazione, di pagare un indennizzo che è un corrispettivo che ha portato il Napoli a dare il suo benestare perché Spalletti sarebbe rimasto fermo se non avesse risolto il suo rapporto. E sulla base delle indicazioni che Spalletti ha dato al presidente De Laurentiis – ovvero che non avrebbe allenato in questa stagione – per garantire questa sua decisione che priva il Napoli di una guida tecnica costringendolo a rimettersi sul mercato per cercare un sostituto, per evitare qualunque tipo di equivoco si è stabilito di sancirlo in un accordo accompagnato da una penale”.
E ancora: “Spalletti ha risolto il suo contratto in maniera consensuale e quindi è allenatore libero e a fronte di questa libertà è stato liberamente pattuito tra le parti che ci fosse questo vincolo economico che è una penale che contro-bilancia il fatto che Spalletti il 5 luglio avrebbe potuto accasarsi alla Juve, al Milan, all’Inter, adesso c’è l’ipotesi Nazionale ma nulla cambia, la società ha ritenuto di tutelarsi per evitare che ci potesse essere la perdita dell’allenatore per sua scelta e poi un cambiamento repentino di idea, se Spalletti decide di modificare uno dei pilastri del verbale di conciliazione questo ha un prezzo che è stato liberamente definito. L’importo è a scalare man mano che il tempo scorre. Per contratto è consentito che un soggetto terzo paghi al posto dell’allenatore, possa essere club o federazione di nuova destinazione o uno sponsor, da un punto di vista tecnico può avvenire la scelta da fare da parte della Figc è anche di natura politica e bilancistica perché una federazione che paga con i soldi della federazione a un club che ne fa parte una penale ovviamente può creare un problema di equilibrio rispetto alle altre società e quindi su queste dinamiche non entro, ma a domanda rispondo: tecnicamente Spalletti dal suo conto, un nuovo club, una federazione o uno sponsor potrebbero tutti versare la somma”.
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