Spalle al muro per Croazia e Albania nel girone dell’Italia. L’esordio, però, è stato decisamente diverso: i croati sono stati riportati coi piedi per terra dalla Spagna e hanno giocato malissimo per oltre un’ora, mentre gli albanesi hanno fatto soffrire l’Italia e accarezzato anche l’idea di partire senza la sconfitta che tutti davano come annunciata. Entrambe sono a quota zero punti però e addirittura la squadra di Dalic sarebbe al momento ultima nel raggruppamento per differenza reti, e per chi ha chiuso le ultime due edizioni dei Mondiali rispettivamente al secondo e terzo posto, non è certo il massimo. Serve il pronto riscatto, serve una prestazione migliore, perché da possibile outsider a eliminata a sorpresa ancor prima degli ottavi il passo è breve. Un paese che ha imparato a tenere le aspettative a freno, e a meravigliarsi per le tante grandi imprese degli ultimi decenni, ma che adesso, con una generazione matura e agli sgoccioli, che ha in Modric il massimo esempio, pretende un degno finale per poi dar vita a un nuovo ciclo.
Croazia favorita e pronta a ripartire dopo quello che può essere letto come un incidente di percorso, non tanto per il fatto di perdere contro la Spagna, assolutamente nelle attese, ma per come quel ko è arrivato: giocare come nell’ultima mezzora al Volksparkstadion è l’unico modo. Occhio però all’Albania che abbiamo visto contro l’Italia. Una squadra affamata, che probabilmente si è anche un po’ rovinata, per assurdo, la partita con le proprie mani, passando in vantaggio dopo pochi secondi e dovendo ritrovarsi a difendersi in modo continuo dagli assalti azzurri. Nel finale, però, è emerso il gran lavoro di Sylvinho, che al di là dei nomi e del materiale tecnico a disposizione, ha sfiorato il pari e ha fatto vedere che a livello di gruppo gli albanesi non sono secondi a nessuno. E che per gli ottavi, anche da terza del girone, è tutto aperto: il gol più veloce mai segnato agli Europei è uno dei tanti aspetti positivi che hanno già fatto felici i tifosi delle Aquile e una vittoria con la Croazia diventa sempre meno impossibile nei pensieri del popolo albanese.