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“Queste situazioni sono disgustose. È vero che Napoli è un’area in cui il virus circola poco, ciò non toglie che continui a circolare. Leggo che ieri in questa piazza c’erano 5 mila persone. Sono tutte attaccate, senza mascherine. Questo non deve accadere. Quello che sta succedendo in altri Paesi deve essere un monito. Se riaprire lo sport significa creare assembramenti, bisogna riflettere perché non risponde al senso di responsabilità ”. Lo ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, riferendosi alle scene che hanno visto oltre cinquemila tifosi del Napoli festeggiare in strada la vittoria della Coppa Italia senza rispettare le norme sul distanziamento.
Ippolito, che non ama il calcio, è contrario anche alla possibilità di rivedere i tifosi allo stadio: “Non sarebbe logico aprire gli stadi? Guardi io non amo il calcio, chi lo ama le dirà il contrario. Io ritengo che il calcio sia in ogni caso una fonte di pericolo, come lo sono stati i funerali e le manifestazioni politiche. Se non usiamo coerenza e consapevolezza dobbiamo pensare che non siamo sufficientemente maturi per goderci la libertà . Non mi pare il caso. In piazza Garibaldi erano cinquemila e sono già un problema. Se vogliono riaprire, almeno tengano chiuse le porte degli stadi. Bisogna restare vigili. Il virus circola, come i dati della Lombardia stanno lì a dimostrare” .
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