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In una lunga intervista concessa al Giornale di Sicilia, Stefano Sorrentino, che recentemente ha contratto il Covid-19, ha parlato della lunga militanza al Palermo di cui è stato uno dei giocatori più acclamati negli ultimi anni difficili del club rosanero: “Per il Palermo ho pianto. È accaduto dopo dopo la partita col Verona, quella della salvezza all’ultima giornata di campionato, perché sapevo già che non sarei rimasto. Camminavo attorno al campo con la gente che applaudiva, non sarei voluto più uscire. Ma non volevo neppure fare la chioccia a Posavec, come mi aveva proposto Zamparini. Volevo essere ancora protagonista e ci sono riuscito giocando altri tre anni in A col Chievo. E ha pianto mia moglie quando siamo partiti. Non dimenticherò mai quando sono tornato da avversario col Chievo. Sentire tutto lo stadio che cantava il mio nome mi ha quasi imbarazzato, avevo i brividi”.
L’ex portiere ha parlato anche della lite con Ballardini nel 2015: “Io non esonerai Ballardini. Abbiamo avuto uno scontro ma poi ci chiarimmo. In quella stagione Zamparini e Ballardini erano convinti che parte della squadra, tra cui io, giocasse per fare tornare in panchina Iachini che era stato esonerato. Facevamo gruppo grazie anche al lavoro di persone importanti che ci sostenevano, penso a Felicori, Cracolici, Baccin, Siragusa, Francavilla. Pasquale Castellana. C’erano problemi ma non avrei mai immaginato il fallimento”.
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