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“La vita è una cosa meravigliosa, specialmente quando passi quello che ho passato io ti godi cose che prima davi per scontate. Cerco di godermi al massimo la vita, con tutti i pregi e difetti. Prima facevo lo stesso ma non così. Sono nato 2 volte, una volta il 20 febbraio, un’altra il 22 ottobre. Ho vissuto i primi 50 anni, ora ne vivrò altri 50“. Così Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, racconta la sua battaglia vinta contro la leucemia in un’intervista a Sky Sport. “Le lacrime mi sono venute da dentro e le ho espresse, sono una cosa vera. Un uomo duro che piange fa tenerezza, ho imparato a non tenere nulla dentro, devo tirare fuori le mie emozioni. Quando voglio piangere piango, nessuno di deve vergognare – ha detto Miha -. Sai sempre quello che senti dentro, ma devi riuscire a esprimere tutto. Mia moglie me lo ha sempre detto. Anche con mia madre a volte mi sono bloccato, spero di riuscire a esprimere tutto il mio amore la prossima volta che la vedrò. Avevo paura ma non ho mai perso la speranza, che era legata alla voglia di vivere e di combattere. Non potevo pensare di andarmene, mia madre non poteva piangere suo figlio, non è questo il ciclo della vita“.
E ancora: “Ho avuto coraggio e mi sono nutrito di questo. Se non c’erano dottori e cure però il coraggio non sarebbe bastato. Mi sveglio sempre felice e anche in ospedale lo facevo, anche se non potevo uscire fuori e respirare all’aria aperta. La mattina è il momento della giornata che preferisco. Ho sognato il mio funerale, ed è stato strano. Quando ho visto la gente fuori dalla camera, per strada, a salutarmi, ero felice, ho capito di essere amato. Dall’altra parte chiaramente c’era anche tristezza, era un miscuglio“.
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