Cinque trofei con l’Inter in due anni e mezzo (e una finale di Champions), tre Supercoppa Italiana di fila alla guida dei nerazzurri battendo Juventus, Milan e Napoli nell’ordine, cinque in tutto contando le due ai tempi della Lazio. Simone Inzaghi si consacra sempre più come uno dei migliori allenatori del calcio italiano, non solo a livello contemporaneo, e lo testimoniano in primis i numeri: il tecnico piacentino entra nella storia e lo fa con un record, perché adesso è lui, in solitaria, l’uomo della Supercoppa, visto che a cinque non ci è arrivato proprio nessuno, peraltro su altrettante partecipazioni. Superati Lippi e Capello, fermi a quattro, superata la resistenza del Napoli, che è crollato solo al 90′.
E se in campionato l’allenatore dell’Inter ha la speranza di succedere proprio al Napoli nell’albo d’oro, i cinque trofei vinti in due anni e mezzo testimoniano l’ottimo lavoro svolto fin qui da chi non era stato accolto con un particolare entusiasmo dopo il suo arrivo nel post Conte, ma che pian piano ha saputo conquistarsi la fiducia dell’ambiente. Passando da uno scudetto perso all’ultima giornata, da una bruttissima prima metà di stagione scorsa in cui ha rischiato l’esonero, dalla dolce delusione di perdere in finale di Champions, ma di essere i vicecampioni d’Europa. Una preparazione a questa stagione, quella in cui l’eliminazione dalla Coppa Italia è una piccola ferita subito sanata con questa Supercoppa. E ora, Inzaghi, ha ancora fame: vuole il tricolore, e con la Juventus sarà lotta vera, e andare più avanti possibile in Champions. Nel frattempo, mette in bacheca un altro trofeo.