Un lampo di Simeone su cui costruire tutta la partita, poi entra Zerbin e trova una doppietta improvvisa e splendida che chiude i giochi: Mazzarri torna a fare Mazzarri, ripropone la difesa a tre e poco importa se lo spettacolo a Riad è davvero modesto, su tutta la linea. La partita è stata poco brillante, non brutta ma non all’altezza di una semifinale, in uno stadio bello ma senza tifosi, alla fine la spunta un Napoli coriaceo dietro e senza troppi fronzoli, schierato con un 3-4-3 più consono alle conoscenze del mister di San Vincenzo, che irretisce il gioco della Fiorentina e sfrutta le lacune difensive dei viola, che come già successo troppe volte alla prova della maturità si smarriscono e concedono tantissimo con una retroguardia alta e sempre troppo spavalda. Così, sull’invenzione di Juan Jesus, arriva il gol di Simeone, che ricorda quello segnato dall’argentino a maglie invertite nel famoso 3-0, anche quello invertito, per i toscani quando la squadra azzurra allora allenata di Sarri perse lo scudetto a vantaggio della Juventus.
La difesa a tre stupisce la Fiorentina, il marchio di fabbrica di Mazzarri consente agli azzurri di gestire senza troppi patemi d’animo, anche se con il grosso rischio del calcio di rigore procurato da Ikone, che però poi decide di strafare chiedendo ai compagni di batterlo, lui che sta vivendo un momento che a definirlo negativo si corre il rischio di cadere nell’eufemismo, e lo spara alle stelle, mandandolo quasi al Golfo Persico. Nel secondo tempo, invece, tutto come da copione per i partenopei: i viola attaccano ma in modo sterile, il Napoli colpisce nel finale con l’uomo che nessuno si sarebbe potuto aspettare, vale a dire il giovane Zerbin, dato per partente, ma probabilmente ricacciato all’interno del progetto. Il secondo gol è da giocatore navigato, fiuto sul secondo palo dagli sviluppi del corner, e la botta che prende alla testa sbattendo sul palo di fatto vale anche il terzo gol, perché si fa medicare e rientra in campo spiazzando la difesa viola, recuperando palla e poi andando a incrociare con un bellissimo diagonale basso. E’ anche la sua serata, in una serata in cui si è visto decisamente poco a livello di spettacolo, in un palcoscenico esotico quanto freddo. Lunedì il Napoli tornerà a giocare per un titolo, portare a casa almeno la Supercoppa può salvare una stagione fin qui disastrata: una tra Inter e Lazio sulla strada degli azzurri.