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“A Irpin ho visto due bambini che correvano tra i crateri lasciati dalle bombe: mi sono ripromesso di permettere alle nuove generazioni dell’Ucraina di tornare a giocare a calcio. I fondi serviranno a ricostruire lo stadio. La guerra ha cambiato tutto per tutti noi. Anche se dalla mia posizione non posso lamentarmi eccessivamente. Pensiamo ai soldati e a chi è in prima linea per salvare il Paese“. Andriy Shevchenko in un’intervista al Corriere della Sera è tornato a parlare e riflettere sul conflitto in corso nella sua Ucraina.
“Mi sento in obbligo di aiutare chi ha lasciato mogli e figli per difendere il nostro diritto di essere liberi. Il ricordo del 24 febbraio scorso? La telefonata di mia mamma in lacrime che mi dice che la guerra era iniziata. Ho subito capito che dovevo mettere a disposizione la mia immagine per aiutare il Paese“, ha aggiunto l’ex campione del Milan che lunedì 20 febbraio sarà l’ospite d’onore a Milano di una cena di gala organizzata dalla United Onlus. I proventi ricavati dalla raccolta fondi che si terrà all’hotel Gallia saranno devoluti alla Fondazione ‘Football for Ukraine’.
Parlando del suo futuro da allenatore, Shevchenko ha detto: “Nei mesi scorsi non sarebbe stato corretto accettare un incarico perché la mia testa era altrove. Ma ora sto pensando di tornare al lavoro che amo”.
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