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“La FIFA ha distrutto il nostro intero ecosistema. Ha innanzitutto liberato i nostri 13 stranieri gratis nel momento in cui dovevamo ricostruire la squadra per giocare il campionato ucraino e la Champions League 2022-23. Ci ha poi obbligato anche a pagare i debiti contratti da quei calciatori che non avevamo più”. La denuncia è del direttore generale dello Shakhtar Donetsk, Serhiy Palkin, in un’intervista rilasciata a Il Paìs. “Ci ha detto che ciò che stava accadendo non era loro responsabilità – prosegue -. E che se non avessimo pagato i trasferimenti dei giocatori svincolati, ci avrebbero ritirato le licenze, non avremmo potuto giocare in Europa. Nessuno sembrava capire che la guerra metteva i club ucraini in pericolo di scomparsa”.
“Quando ci siamo incontrati al Tribunale Arbitrale dello Sport – dice – l’unica risposta che ci ha dato la Fifa è stata che comprendevano la nostra situazione ma che questa è la vita e non potevano fare di più”. “Dicevano di essere preoccupati per la salvaguardia della vita dei calciatori, ma – racconta Palkin – non ho mai chiesto ai giocatori stranieri di rientrare in Ucrana. Non ho mai chiesto loro di impegnarsi in alcun modo. Era il nostro paese, il nostro problema, la nostra guerra. Ho solo comunicato a tutti gli stranieri che eravamo disponibili a facilitare partenze negoziate. Nessuno di loro ci aveva fatto pressioni per annullare i contratti”.
“Immaginate l’assurdità della situazione – continua Palkin che fa degli esempi – secondo l’allegato 7, uno dei nostri giocatori (Teté) ha firmato per il Lione gratuitamente quando gli mancava un anno di contratto con noi; e sei mesi dopo il Lione lo cedette in prestito al Leicester. E per questo hanno fatturato un milione di euro. Quelli erano i nostri soldi! Abbiamo interpellato la Fifa e non hanno reagito. Un altro caso è Salomon: il suo valore di mercato, secondo Transfermarkt, è di 20 milioni. È il nostro club che ha generato quel valore, ingaggiandolo quando non aveva esperienza e facendolo giocare in Champions League. E ora il Tottenham lo ingaggia a parametro zero e la Fifa lo sostiene. La Fifa dice che nel calcio siamo una famiglia, ma oggi lo Shakhtar è fuori da quella famiglia”.
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