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La Lega Nazionale Dilettanti prende posizione in merito alle “notizie diffuse dagli organi d’informazione riguardo a una sospensione definitiva del campionato di Serie C e, soprattutto ad un ipotizzato meccanismo di blocco di retrocessioni e di ripescaggi (oltre che di promozioni in Serie B e dal Campionato Nazionale di Serie D)“, sottolineando che “quanto indicato dal Consiglio direttivo della Lega Pro alle società in previsione dell’assemblea convocata per il 4 maggio costituisce una semplice proposta“.
“Questa proposta peraltro, non è stata concordata né preventivamente illustrata dal presidente della stessa Lega Pro alle altre componenti federali direttamente interessate” ha precisato Cosimo Sibilia, presidente della Lnd e vicepresidente vicario della FIgc. “Ovviamente ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio Federale della FIGC e, sul punto, la LND intende sin da ora chiarire che nessuna soluzione penalizzante per le Società che militano nel Campionato di serie D e, di riflesso, nei Campionati di Eccellenza potrà essere approvata e trovare l’adesione dei Dilettanti“.
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“Risulta evidente, in ogni caso, che proprio in momenti di particolare difficoltà , come quelli che stiamo vivendo, sarebbe necessaria una condivisione di sistema e un preventivo confronto nella sede più idonea, che resta la FIGC e il suo organo direttivo” incalza Sibilia. Il numero uno della LND ha aggiunto: “Stupisce, inoltre, che nel mentre si evidenzia una situazione di crisi che attraversa il mondo professionistico, si propongano soluzioni che non solo non tengono conto dell’attuale format ma che, in contraddizione con l’accertata problematica della sostenibilità di un numero elevato di società della sfera professionistica, soprattutto in Serie C, addirittura ne preveda un aumento“. In conclusione, Sibilia ha ribadito come l’unione del calcio italiano sia la chiave per uscire da questo difficile momento: “La LND è certa che il presidente federale Gravina, che anche pubblicamente ha sottolineato l’esigenza di agire unitariamente per il bene del calcio italiano, sia di vertice che di base, saprà evitare fughe in avanti da parte di singole componenti“.
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