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Frosinone - Foto Antonio Fraioli
Servirà probabilmente il ricco Sassuolo (con un campione d’Europa come Domenico Berardi) per spezzare un tabù che dura ormai da sette anni. È dal 2018 che la Serie B non viene vinta da una squadra retrocessa. Era l’Empoli e da quel momento in poi il campionato cadetto è stato dominato solo da chi ha avuto bisogno di tempo per capirne sfaccettature, rischi, equilibri e difficoltà. “Dobbiamo capire la Serie B”, il senso delle parole di Ranieri nel dicembre del 2022 quando prese le redini di un Cagliari retrocesso e in quattordicesima posizione, condotto poi al playoff e ad una rocambolesca promozione. Roba da Ranieri, l’aggiustatutto più famoso d’Italia. Ma non solo. Oggi ci si chiede se Cesc Fabregas sia pronto per una big di Serie A e si analizza il modo in cui il Como ha approcciato al massimo campionato, ma in realtà il tecnico spagnolo il suo esame di maturità lo ha già superato portando i lariani (dalla 14esima giornata in poi) alla promozione dopo un campionato durissimo. Oggi nella piramide del calcio professionistico italiano la Serie B fa bella figura: più imprevedibile di una Serie A con un ceto medio in rilancio, ma impoverita di campioni. Più competitiva della Serie C, alle prese con le crisi di alcune società (vedi Taranto) ma anche in prima linea per la valorizzazione dei giovani (vedi riforma Zola).
La seconda serie è sempre più un vortice da cui diventa difficile uscire. E spesso non basta neanche il ‘paracadute’ (il contributo economico dai 10 ai 25 milioni per dare alle retrocesse un aiuto alla luce dei differenti ricavi per i diritti tv) per regalarsi un atterraggio più morbido. Il Sassuolo è atterrato bene, ma lo ha fatto con lo sforzo di una società solida e ambiziosa: ha mantenuto intatta una rosa che già nella scorsa stagione era stata costruita per stare tra le prime dieci d’Italia e si è goduta il rientro di Domenico Berardi. Nessuna difficoltà in B per i neroverdi. Ma le piazze più grandi del campionato fanno fatica: Frosinone e Salernitana, due retrocesse, occupano rispettivamente terzultima e penultima posizione. La Sampdoria è quindicesima con tre allenatori cambiati e rischia di rimanere lontana dalla massima serie per almeno il terzo anno di fila a distanza di 22 anni dall’ultima volta (quattro stagioni consecutive in quel caso). Il Bari si è lasciato alle spalle la crisi, ma naviga in nona posizione a pari punti con un Palermo che non riesce a trovare la chiave definitiva per il salto di qualità. Un tecnico come Vincenzo Vivarini, protagonista del miracolo Catanzaro e in odore di Serie A, è stato esonerato dopo nove partite dal Frosinone, mentre Alessio Dionisi (uno che in Serie A si era costruito la fama di ammazza-big) ha rimediato dieci sconfitte con i rosanero. Nel frattempo due neopromosse su tre in Serie A sono al momento fuori dalla zona retrocessione: Parma e Como. C’è quasi la tentazione di dire che il peggio l’hanno già superato.