Radja Nainggolan haa scelto di ripartire dal basso, dalla Spal. Il centrocampista belga si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera: “La natura mi ha fatto un dono: ho un fisico che non ha mai risentito delle cavolate che ho fatto Certo a 20 anni esci tutte le sere, adesso magari di serate ne faccio di meno. Ma non rinuncio a vivere. Posso anche bere un po’ la sera, l’importante è poi andare in campo in buone condizioni. Si racconta che creavo problemi negli spogliatoi, ma da Piacenza, al Cagliari, alla Roma e all’Inter ho avuto buoni rapporti con tutti. Ci sono compagni con cui sono in contatto“.
“Walter Sabatini mi vuole bene, mi ha sempre consigliato di avere una vita più tranquilla. Pensa che avrei avuto una carriera migliore. Ma non sono d’accordo, in campo ho dato il massimo. Ovunque ho fatto errori. A Roma arrivavo in ritardo, ci sono stati video in cui di sera ero poco lucido e poi quel famoso Capodanno a casa mia. Lo ricorderò per sempre. Forse è stata quella la notte più folle. La Roma andò su tutte le furie. E avevano ragione“.
Nainggolan ha parlato anche della rivalità con la Juventus: “Saranno pure stati i più forti, ma ho esperienze in campo contro di loro dove vincevano, e non solo per bravura. Erano agevolati. Con la Roma, nel 2014, perdemmo 3-2, con due rigori fuori area”.
Il centrocampista si è infine soffermato sul divorzio con l‘Anversa: “Ero contento di essere tornato nella città dove ci sono due delle mie figlie e dove sono cresciuto. Quando sono arrivato all’Anversa dicevano che ero un grande giocatore, alla fine mi hanno trattato come un parassita. Non li perdono. Sì ho sbagliato, si può ogni tanto? Agli umani succede. Non è che poi per un mese si deve parlare sempre del mio errore. Mi hanno impedito di entrare dalla porta principale, spostavano le mie cose nello spogliatoio. Mi dissero: dimostra che sei cambiato e mi sono comportato bene. Non hanno mantenuto la parola“.