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“Il ritorno a Perugia è stata una grandissima emozione. La prima volta era un sogno che si realizzava quello di allenare la squadra della tua città dopo esserne stato tifoso, pensare di ritornarci non dico che fosse impossibile ma difficilmente realizzabile. Poi c’è stata qualche possibilità e ho provato grandissimo senso di responsabilità”. Queste le parole dell’attuale allenatore del Perugia, Serse Cosmi, che nel corso della stagione è subentrato all’esonerato Massimo Oddo. “I risultati altalenanti, non in linea con quello che pensavo io, la società e i tifosi, derivano proprio da questo grande senso di responsabilità – ha aggiunto Cosmi in una diretta Instagram con la ‘Gazzetta dello Sport’ – Quando avevo capito meglio le cose poi è arrivato il virus che ha azzerato il tutto”. Tra la prima e la seconda avventura a Perugia Cosmi è cambiato tanto: “Rispetto a vent’anni fa sono nettamente più preparato e più pronto tatticamente – ha ammesso il mister umbro – Se ripenso che prima che non avevo tutto questo allenavo in Serie A e ora che ce l’ho alleno in Serie B, ti fa capire che per essere allenatore ci sono una serie di cose che concorrono. Non solo l’aspetto tattico. Prima ero folle, poi spregiudicato: questa cosa mi ha portato a fare delle scelte tattiche straordinarie. Nessuno parla mai di quel Perugia che giocava un calcio, un 3-5-2 come quello con quegli interpreti, che neanche nella Juventus di Conte l’ho visto più”.
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Non manca un velo di polemiche sui colleghi allenatori: “Tra allenatori c’è una violenza e una ipocrisia che è cresciuta negli ultimi anni – ha sottolineato – La rivalità c’è sempre stata, ma erano figure di grandissima personalità. Negli ultimi anni, invece, c’è una maniera di verbalizzare tra allenatori che è controproducente e che fa il gioco di tanti presidenti”. Infine sul possibile rientro in campo: “Dire che ci manca il calcio è poco, parlo con tutti i ragazzi. Un aspetto positivo è che i calciatori acquisteranno nuovamente l’aspetto ludico di giocare a calcio che avevano perso. Mi auguro che ci sia la possibilità di ritornare anche se devo essere sincero sono allertato perché la situazione in Umbria è molto diversa da quello che hanno vissuto a Brescia o a Bergamo”.
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