“Dieci anni nel Parma nella prima vita, vent’anni alla Juve nella seconda vita, poi uno a Parigi, due alla Juve e ora chiudo il cerchio a Parma. E non ho 100 anni”. Gianluigi Buffon interviene così nel corso di un evento aperto ai tifosi nella sede del ritiro di Pejo. Il portiere del Parma ha parlato del suo futuro, rassicurando i suoi sostenitori in merito alla sua permanenza nel club ducale. “Ritiro a 55 anni? Più o meno. Sto pensando da tanti anni a quando smetterò. Le idee mi si sono confuse, sono dieci anni che ci penso ma poi proseguo sempre – aggiunte l’ex Juve -. Se allenerò? Credo di aver fatto esperienze importanti, però non sono sicuro al 100% che rimarrò in questo mondo. Magari sperimenterò altro, il calcio lo conosco, sono curioso e mi piace conoscere anche altri mondi”.
Buffon ha poi parlato della sua carriera: “Il calciatore più forte con cui ho giocato? Non faccio un nome perché magari sono condizionato dal rapporto che c’è. Posso dire i 5 italiani più forti, attaccanti perché sennò altrimenti ne cito 108. Baggio, Totti, Del Piero, Pirlo e Cassano, che seppur discontinuo valeva come questi. Tra gli stranieri dico Thuram, Neymar, Mbappe, CR7, Ibra, e dico solo attaccanti perché sono quelli che alla fine rapiscono l’occhio e fanno sognare”.
Sui momenti più belli: “Difficile sceglierne uno. In una carriera come la mia ci sono tanti momenti sia belli che brutti. Il punto di soddisfazione più grande è stato il mondiale, avevo 28 anni. Erano 11 che giocavo, pensavo di aver fatto metà carriera e invece non lo ero. Pensavo di essere alla fine e non ero nemmeno a metà”.