Nelle sue motivazioni della sentenza con cui ha accolto il ricorso del Lecco sull’ammissione alla Serie B, il Tar del Lazio pone l’accento sulla breve distanza temporale – due giorni – tra il match di ritorno del playoff di C contro il Foggia e la data stabilita per l’indicazione (con documentazione) della disponibilità di uno stadio con i requisiti per il campionato cadetto. Ottenuta la promozione tramite playoff il 18 giugno, il Lecco aveva fatto domanda di rilascio della Licenza Nazionale, trovandosi a fruire di soli due giorni di tempo, anziché dei nove previsti, per avere disponibile un impianto. La scelta è caduta sullo stadio ‘Euganeo’ di Padova, ma una parte dei documenti di competenza delle autorità locali è stata acquisita il 21 giugno. Qualche giorno dopo però la Licenza nazionale è stata concessa, spingendo il Perugia a presentare ricorso. Secondo il Tar “risulta evidente, alla stregua di una interpretazione non formalistica e di buona fede – ossia ragionevole – che i termini del 15 e del 20 giugno siano stati fissati dalla Figc sul presupposto della conclusione dei play off in data 11 giugno”. Il venir meno di questo termine è stato ritenuto “evento” che “rende semplicemente inapplicabile il termine del 15 giugno 2023 alla società che abbia concluso vittoriosamente i play off successivamente allo spirare del medesimo”. E “questa ‘inapplicabilità’ dei termini originariamente fissati avrebbe auspicabilmente richiesto un nuovo tempestivo intervento regolativo della Figc, che però è mancato”. Con una ulteriore sentenza, il Tar ha accolto anche un ricorso proposto dalla Figc sullo stesso argomento.
Lecco, le motivazioni del Tar sul ricorso accolto: “Inapplicabili i termini del 15 e del 20 giugno”
Tifosi Lecco - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato