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Dopo quasi 9 anni il Brescia torna in serie A e lo fa con straordinario merito. Decisiva la vittoria per 1 a 0 contro l’Ascoli davanti ad un Rigamonti carico di entusiasmo e di passione. Ci pensa il leader carismatico dell’11 di Corini, Daniele Dessena, a far esplodere d’entusiasmo la tifoseria lombarda e tutta la panchina delle Rondinelle. È la vittoria di tutti, dalla società allo staff tecnico, passando per allenatore, giocatori e tifosi.
Non sarebbe però arrivata oggi l’ufficialità del ritorno del Brescia in serie A se il Palermo non avesse pareggiato nuovamente, questa volta per 2 a 2, contro lo Spezia. Non trovano pace i siculi, costretti non solo a combattere con i fantasmi della penalizzazione che aleggiano oramai da tempo, ma anche con una crisi di risultati senza fine. Non bastano i gol di Jajalo e Moreo per piegare i liguri, che rimangono avvinghiati all’ottetto di testa grazie ad una doppietta di Giulio Maggiore.
La squadra di Delio Rossi aveva in realtà regalato due match-point. Se il Brescia lo fa suo senza problemi, il Lecce cade clamorosamente in casa di un Padova quasi retrocesso. Baraye e Cappelletti incanalano il match a favore dell’ultima in classifica ed a nulla servirà il rigore di Mancosu, se non a fissare il punteggio sul 2 a 1. I pugliesi, vittime di braccino per usare un gergo tennistico, avranno nuovamente tutto nelle loro mani nell’incontro casalingo dell’ultima giornata contro lo Spezia, dopo aver scontato il proprio turno di riposo.
Perde anche il Benevento a Crotone, nonostante la partita si fosse messa bene per i campani con l’espulsione di Benali. È un gol di Simy a regalare il bottino pieno ai ragazzi di Stroppa, oramai quasi certi della salvezza. Chi non si salva invece è Fabio Grosso. L’ex campione del Mondo saluta la panchina del Verona a seguito dell’ennesimo tonfo casalingo, questa volta contro il Livorno(2-3). La fotografia dell’anno del tecnico ex Bari è tutta nel terzo gol dei toscani, nel quale Murilo approfitta di uno svarione da oratorio della difesa veneta e del portiere Silvestri. Al posto di Grosso, la dirigenza veronese sembra aver scelto con ogni probabilità Alfredo Aglietti, chiamato a risvegliare una squadra che fra pochi giorni fará visita al Tombolato di Cittadella.
Proprio i granata di Venturato impattano 0 a 0 a Perugia al termine di un match molto aperto, ma che non accontenta nessuna delle due compagini al momento fuori dai play-off. E già perché nelle otto di testa c’è una scatenata Cremonese che grazie alla vittoria per 1 a 2 al Cabassi di Carpi aggancia l’ultimo posto disponibile per i play-off e fra pochi giorni ospiterà in casa un Brescia già promosso. Occhio alla squadra di Rastelli.
In zona retrocessione, a parte Padova e Carpi alle quali serve più di un miracolo per sperare nello spareggio, assume un valore inestimabile la vittoria tra le mura amiche del Foggia contro una Salernitana sempre più in crisi. Perentorio il 3 a 1 dei rossoneri che condividono la sedicesima piazza con il Venezia di Serse Cosmi. Proprio i lagunari trovano il quinto 1-1 dell’era Cosmi, ma il match del Penzo sarà ricordato a lungo per la perla assoluta di Gennaro Tutino, autore con ogni probabilità del gol più bello del campionato, che tanto ricorda quello di Gianluca Lapadula contro il Cesena(anno 2015/2016).
Un solo verdetto certo a 180 minuti dalla fine. Si torna in campo a partire da sabato 4 Maggio per provare a scrivere nuove pagine di questo splendido campionato di Serie B.
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