Serie B

Como in Serie A, Fabregas: “In sei mesi abbiamo compiuto un’impresa”

Cesc Fabregas
Cesc Fabregas - Foto Luca Diliberto / IPA Sport / IPA

Cesc Fabregas, tecnico del Como assieme a Osian Roberts, intervistato da Dazn, ha parlato della promozione in Serie A dopo 21 anni dall’ultima volta. Prima nella veste di giocatore, poi in quella di allenatore, il catalano ha contribuito a questo significativo risultato, rientrando di diritto tra i maggiori protagonisti della storia recente del club: “Stiamo festeggiando con tutta la squadra e la gente del club. C’è grande felicità per tutti, dopo tanto tempo è giusto celebrare al meglio”.

Parlando nelle vesti di tecnico, ha spiegato meglio il suo percorso: “L’esperienza in Primavera è stata molto importante per me, era la prima da allenatore e mi ha fatto capire diverse cose, soprattutto come parlare con i giocatori per aiutarli a credere nelle loro potenzialità e creare la mentalità per vincere tutte le partite. Ho cercato di fare la stessa cosa con la prima squadra, anche se sono arrivato troppo velocemente e non me lo aspettavo. Avevo un anno in più di contratto per continuare a giocare ma sono felice di aver preso questa decisione”.

“A chi mi ispiro? A me stesso, non guardo a nessuno. Ho le idee chiare: per me si deve lavorare, sono giusto con tutti o almeno provo ad esserlo. Ho provato a portare una certa mentalità vincente. Questa è la cosa più importante: di tattica possiamo parlare tutti, è semplice, ma creare una mentalità forte è la cosa più importante. C’erano squadre più forti di noi come rosa, in 6 mesi abbiamo fatto un’impresa e siamo molto contenti”, ha aggiunto Fabregas.

Successivamente ha riflettuto su quella che è stata la chiave di volta della stagione del suo Como: “La cosa più semplice è stato trovare ragazzi con cui ho giocato l’anno scorso. Grazie a questo ho preso la decisione di andare avanti con questo progetto, sapevo che era una famiglia e che potevo affidare la mia vita a giocatori come Gabrielloni. La cosa più difficile? Ero alla prima esperienza, abbiamo avuto alti e bassi, con squadre sempre diverse da affrontare. Noi, il Parma e il Catanzaro abbiamo cercato sempre di proporre calcio, non di giocare uomo contro uomo come fanno tanti in B. La squadra difendeva bassa prima, con il 3-5-2, ma è stata intelligente a cambiare e sono orgoglioso. L’esperienza mi è piaciuta tantissimo. Non avevo mai seguito la B dal punto di vista tattico, ci sono giocatori fisicamente e tecnicamente forti e sono felice ora di fare un passo avanti e alzare il livello, giocare contro calciatori e allenatori fortissimi. Oggi si festeggia, da domani cominceremo a preparare la nuova stagione lavorando duro”.

Infine spezza i sogni dei tifosi Comaschi (e non solo) di vedere Jamie Vardy in riva al lago: “Vardy non verrà di sicuro, non è un obiettivo. Dobbiamo fare la squadra con l’obiettivo di salvarci, poi se faremo di più sarebbe perfetto. Io voglio vincere e la società lo sa, per questo dobbiamo fare una squadra forte, che ci crede, come abbiamo fatto quest’anno. Dal 25 novembre a oggi siamo stati i migliori in Serie B”.

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