Serie B

Il caso Portanova e il silenzio assordante del Genoa: una vergogna in salsa italiana

Manolo Portanova Genoa
Manolo Portanova - Foto LiveMedia/Danilo Vigo

Sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo, ma Manolo Portanova può ancora giocare regolarmente il campionato di Serie B con il Genoa. E potrebbe farlo già contro il Sudtirol nel giorno dell’Immacolata: due giorni dopo la sentenza del Gup del Tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, che lo ha giudicato colpevole. Nel mezzo il silenzio assordante del Genoa che non ha ancora preso una posizione ufficiale.

Ripercorriamo la vicenda: i fatti risalgono alla notte tra il 30 e il 31 maggio del 2021 in una abitazione nel centro storico di Siena. Qui si sarebbero appartati Portanova e una giovane ragazza finché non sarebbero sopraggiunti gli altri tre ragazzi: lo zio di Portanova, Alessio Langella, condannato anche lui a sei anni, un altro ragazzo rinviato a giudizio e un minorenne che verrà giudicato dal Tribunale dei Minori. Un’indagine difficile, svoltasi nel più assoluto riserbo. Per accertare cosa era accaduto, la ragazza lo scorso 25 luglio è stata sentita per oltre sette ore in una audizione protetta in una stanza del palazzo di giustizia di Siena collegata con l’aula del dibattimento e sottoposta ad un confronto molto serrato con i legali degli imputati. Poi il rinvio a giudizio e la decisione di richiedere il rito abbreviato. E così si è arrivati alla sentenza di martedì 6 dicembre, tra una partita e l’altra del Genoa.

Perché i rossoblù non prendono una decisione? La risposta è legata al fatto che in Italia la presunzione d’innocenza vale sino al terzo grado, ovvero la Cassazione. Se Portanova venisse messo alla porta dopo la sentenza dell’altro giorno e poi riuscisse a dimostrare di essere innocente, a quel punto lo stesso giocatore potrebbe ricorrere per via legali nei confronti della sua stessa società.

Ma c’è un confine molto sottile tra le leggi e l’etica morale che vale molto di più di un ricorso o di qualsiasi presunzione di innocenza. C’è una sentenza e c’è soprattutto una ragazza che ha avuto la forza ed il coraggio di chiedere aiuto e di dimostrare che aveva ragione lei. Il Genoa invece tace: Portanova oggi si è regolarmente allenato, ha parlato con il neo allenatore Gilardino e potrebbe tranquillamente essere convocato e addirittura schierato in campo. Va bene la presunzione di innocenza, va bene tutto: ma sin quando Manolo Portanova non dimostrerà di essere innocente non dovrebbe più giocare in un campionato professionistico. 

Il Manchester United ha sospeso a tempo indeterminato Mason Greenwood nel momento in cui era stato accusato di stupro. Senza neanche una sentenza. In Italia invece no: neanche con una sentenza di un Giudice si può prendere una decisione. E poco importa se ci sarà anche un risarcimento nei confronti della ragazza (100 mila euro) e nei confronti della madre (20 mila euro). Quello che conta è che Manolo Portanova, ad oggi, può ancora giocare su tutti i campi italiani. Con una condanna di sei anni per violenza sessuale di gruppo. Una vergogna in salsa italiana.

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