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 “Ripartenza del calcio? Grande gioia ed emozione. Speriamo che il pallone ci porti serenità . Nel periodo peggiore, quando ogni giorno c’erano tantissimi morti, nessuno aveva voglia di calcio: l’unica esigenza era pregare e sperare”. Lo ha detto Filippo Inzaghi in un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Mi auguro che questa drammatica esperienza serva per far tornare tutti sulla terra anche nel nostro mondo, ridimensionando certe cifre assurde: è il momento di resettare e rendere tutto più umano e normale – ha detto il tecnico del Benevento -. Adesso comunque non vedo l’ora di accendere la tv e guardare Juve-Milan”.
“Juventus-Milan non sarà mai come le altre partite – ha aggiunto l’ex attaccante -. Quando giocavo, la prima grande sfida della stagione era il Trofeo Berlusconi. In estate le squadre erano ancora in rodaggio, ma San Siro si riempiva e anche gli ascolti in tv erano altissimi. La gente aveva voglia di calcio e sarà così pure stavolta. Tra l’altro questa sfida conta tanto. Ci sono tante incognite, nessuno può essere al 100%. La Juve è favorita, è superiore e ha alcuni vantaggi: il risultato dell’andata, il fattore campo anche se non c’è il pubblico, le assenze pesanti nel Milan. Però in una gara secca può succedere di tutto e proprio lo stadio chiuso può essere d’aiuto per i rossoneri. Dal punto di vista tattico non mi aspetto stravolgimenti perché c’è stata solo qualche settimana di lavoro sul campo. Gli allenatori cercano di dare certezze e soprattutto in un momento come questo escluderei grosse novità . Mi spiace che sia saltata la sfida tra Ronaldo e Ibra”.Â
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SU CRISTIANO RONALDO – “Se mi aspettavo diventasse questo goleador? Così straordinario magari no. Lo porto come esempio nel mio spogliatoio perché so come si allena. Però sono un po’ arrabbiato con lui e Messi: grazie a loro, sembra che nelle coppe io e Raul abbiamo segnato poco…”.
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