Serie B

Balata: “Competizioni nazionali decise da pochi eletti”

Mauro Balata
Mauro Balata - Foto Lega B

Le competizioni nazionali devono subire e soffrire quanto deciso da pochi eletti. È su questo che va fatta una riflessione: soprattutto in termini di conseguenze di natura economica, questo fenomeno può veramente determinare effetti quasi devastanti“. Sono queste le parole di Mauro Balata, presidente della Lega Serie B, al termine del tavolo tecnico convocato in Figc per discutere delle riforme del calcio italiano durato circa due ore. “Nessuno vuole impedire alle più grandi società di competere ai più alti livelli internazionali, ma sempre in un quadro di equilibri che secondo noi non si sono ancora concretizzati, e in un quadro di rispetto della legittimità delle norme che riguardano il diritto europeo e il modello di calcio europeo” prosegue. Poi sulle riforme sottolinea: “Per me era ieri. Qualunque momento è buono, prima le facciamo prima riusciamo a modernizzarci e a essere competitivi per dare risposte alle nostre società“.

Balata ha poi proseguito: “Come Serie B siamo molto impegnati nel tutelare e difendere il calcio nazionale. Su questo si deve fare una riflessione profonda, sia all’interno del nostro sistema che a livello europeo. Altri sistemi calcistici importanti la stanno facendo o l’hanno già fatto, penso ad esempio all’Inghilterra. Da noi non si è ancora affrontato in maniera consapevole un fenomeno che sta portando a spostare quantità importanti di risorse economiche verso competizioni sovranazionali, riducendo quelle interne, non solo del calcio ma di conseguenza anche dello sport e della collettività. Questo è un tema pregiudiziale a quello delle riforme“. Il numero uno della Lega Serie B ha poi concluso: “Noi crediamo da tempo che riforme serie e costruttive debbano essere fatte in termini molto più rapidi, per un miglioramento complessivo di tutto il sistema, per criteri di accesso al calcio più seri e rigorosi e per un professionismo sempre più performante e competitivo. Speriamo di riuscire a fare queste benedette riforme, altrimenti in un quadro così complesso a livello internazionale diventa sempre più dura“.

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