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Nella conferenza di oggi pomeriggio allo stadio Del Duca, il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli ha voluto esprimere il suo punto di vista sulla sua squadra: “Era da due settimane che volevo parlare per chiarire alcuni punti, leggo i commenti di tanti leoni da tastiera, che chiedevano il cambio di allenatore e DS dopo la prima partita. Più tardi incontrerò anche i rappresentanti dei tifosi, che sono molto costruttivi; per vincere bisogna essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda“. Ai giornalisti che gli hanno chiesto del mercato, Pulcinelli ha risposto di essere soddisfatto: “Purtroppo è rimasto aperto troppo a lungo, ma sono molto contento perché tanti sono venuti da noi di corsa”.
Su mister Breda invece: “Ha la mia totale fiducia, al 110%, lui e lo staff stanno lavorando benissimo, è iniziato un nuovo percorso con tanti ragazzi nuovi che devono integrarsi, ma sono sicuro che abbiamo fatto la scelta migliore possibile”. Sugli obiettivi della squadra Pulcinelli non si nasconde: “Mi dicono che al pubblico si deve raccontare che dobbiamo salvarci, ma se ci salviamo a dieci o quindici giornate dalla fine, allora viene naturale puntare ad altro; credo sia da perdente e troppo riduttivo pensare solo alla salvezza“. Mentre per quanto riguarda le finanze del club e gli obiettivi aziendale l’obiettivo è un altro: “Arrivare all’autofinanziamento, abbiamo rafforzato tutto il settore giovanile assumendo persone di indubbia professionalità . Sono contento dell’organizzazione societaria, della squadra, del mister e dello staff, del DS e del DG, quest’anno faremo quattro milioni di ricavi pubblicitari e ringrazio i nostri sponsor“.
Il presidente del gruppo Bricofer però non ha intenzione di vendere il club: “Il calcio è sempre in divenire, tutte le società sono potenzialmente in vendita. Io sto vedendo attorno a me se qualche partner è disponibile, ma sappiate che lascerò l’Ascoli solo dopo averlo portato in Serie A“. Infine un messaggio rivolto a tifosi e addetti ai lavori: “Dateci tempo, fra 10-12 partite si potrà criticare o meno il nostro operato, qui il calcio è vissuto in modo molto passionale, ma i ragazzi devono giocare sereni, voglio che i calciatori vengano da noi anche perché c’è un ambiente confortevole. Per questo c’è bisogno dell’aiuto di tutti, i calciatori sono come nostri figli e se uno di essi commette una sciocchezza, noi dobbiamo aiutarlo. Questa è la mia filosofia di fare calcio”.
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