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“Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena”. È il contenuto di un’intercettazione telefonica a disposizione dei Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, che questa mattina hanno arrestato dieci persone (sette in carcere e tre ai domiciliari), nell’ambito di un’inchiesta su partite di calcio truccate.
C’è la camorra dietro all’alterazione di alcuni risultati dei campionati professionistici. Il clan mafioso della “Vanella Grassi” avrebbe condizionato match di Serie B, nel mese di marzo e maggio durante la stagione 2013-2014. Secondo le prime indiscrezioni, le partite nel mirino degli investigatori sono Modena-Avellino e Avellino-Reggina.
Nelle indagini sono coinvolti anche tre calciatori professionisti, anche se non sono stati raggiunti da misure cautelari. Si tratta di Armando Izzo (attualmente in forza al Genoa e convocato da Antonio Conte nello stage della nazionale in preparazione agli Europei di calcio), di Francesco Millesi (centrocampista dell’Acireale) e dell’ex professionista Luca Pini.
I giocatori avrebbero rappresentato il “contatto” con l’organizzazione, mentre il capo clan Umberto Accurso (arrestato pochi mesi fa) e altri affiliati avrebbero attratto nell’orbita criminale altri soggetti; questi avrebbero messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere i calciatori e “aggiustare” le partite.