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“L’impressione è che la Juve in generale non abbia ancora trovato la quadratura. Non siamo abituati a vedere una Juve così, ma quando si cambia allenatore bisogna metterlo in preventivo. La formazione, per vari motivi, cambia spesso, non gioca mai la stessa, e fa fatica a prendere il ritmo, fa fatica a verticalizzare. Quando non arrivano i risultati aumenta la tensione. L’Inter è lontana e per lo Scudetto la vedo molto dura. La Juve in avanti ha un solo giocatore che fa gol, Cristiano Ronaldo, e non basta. Morata sembra la spalla ideale per Ronaldo, ma non ha fatto tanti gol, come Kulusevski. Non hanno avuto Dybala, che è un giocatore di straordinaria qualità , ma anche lui ha molti alti e bassi“. Questa è l’analisi d’esordio di Alberto Zaccheroni, intervistato da AdnKronos, in merito all’andamento altalenante della Juventus di Andrea Pirlo. L’allenatore italiano non ha puntato il dito su un capro espiatorio in particolare, ma ha sapientemente valutato la situazione dall’esterno.
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In seguito, Zaccheroni ha parlato della stabilità della panchina di Andrea Pirlo, in discussione dopo la sconfitta interna per mano del Benevento: “Se Pirlo rischia a fine stagione? Dipende dalla stima che hanno di lui. Altri allenatori come Capello e Guardiola hanno avuto subito le grandi occasioni, però è anche vero che hanno fatto un po’ di gavetta nelle giovanili. Pirlo non ha avuto il tempo, forse era meglio trascorrere un anno in Under23, per prendere confidenza con le dinamiche. Se la Juventus gli ha affidato la squadra dopo averlo avuto tanto tempo come giocatore, e conoscendolo benissimo come persona, era perché intravedono in lui delle qualità per diventare un buon allenatore“.
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