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I tribunale di Napoli ha sancito l’inibizione di Stefano Ceci, legale rappresentante della Diez Fze, per quanto riguarda la commercializzazione dell’immagine di Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre del 2020. La sentenza, emanata dal giudice Paolo Andrea Vassallo, ha quindi dato ragione a Jorge Sebastian Baglietto, l’amministratore giudiziario che tutela gli interessi dei cinque figli eredi dell’ex Pibe de Oro. Il contenzioso riguarda l’utilizzo del volto del Pibe de Oro sulle maglie da gioco del Napoli nella scorsa stagione, dopo che il club aveva acquisito dallo stesso Ceci quei diritti tramite un accordo sottoscritto pochi mesi prima di morire da Maradona con l’imprenditore.
Un accordo che la famiglia del compianto asso argentino definì già all’epoca “lesivo delle aspettative patrimoniali” per lo sfruttamento dell’immagine di “un simbolo planetario del calcio, riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo, il cui valore economico appare di notevole portata, quasi inestimabile”. La famiglia, quindi, procedette subito con un atto di diffida, ritenendo quell’uso indebito, con contestuale rimozione di foto e immagini dell’ex idolo argentino. La commercializzazione ebbe subito, ovviamente, un grande successo, portando ad un incasso immediato di 900mila euro. Il giudice, quindi, non potendo più intervenire su questo aspetto, e tenuto conto della buona fede del Napoli, ha proceduto con l’emettere un’ordinanza inibitoria nei confronti di Ceci alla luce del “suo comportamento abusivo” e lesivo degli interessi degli eredi Maradona, autorizzando tra l’altro un sequestro conservativo cautelativamente fissato in 150mila euro.
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